DEVOZIONE
AL PATRONO
Non possediamo alcuna notizia relativa
alle originarie tradizioni sulla devozione al santo Patrono che, tra l'altro,
avrebbero motivato la dedicazione della stessa chiesa parrocchiale. Tuttavia è
a noi nota una tradizione secondo cui, in seguito al trasferimento delle
reliquie dell'Apostolo dallo Oriente e alla rapida divulgazione della notizia,
in tutta la regione si diffonde la devozione al Santo.
Nel nostro Casale, poiché era molto
diffusa la coltivazione della canapa e del lino, per la cui lavorazione si
richiedeva un periodo di macerazione nei «lagni », durante il quale i
lavoratori dovevano immergersi per recuperare le pietre il cui peso costringeva
sul fondo le «pile di canapa», evidentemente chi era preposto all'immersione
si affidava alla protezione dell"Apostolo per emergere incolume, come «
salvato» dalle insidiose acque dei lagni. Infatti, come è noto, l'apostolo
Andrea, pescatore nel lago di Tiberiade, in seguito all'incontro con il Cristo
divenne « pescatore di uomini », cioè « salvatore » di uomini dalle «pericolose»
acque del male.
Sin dall'inizio la devozione al santo
Protettore veniva celebrata dalla comunità parrocchiale con la festa religiosa
annualmente ricorrente il 30 novembre. Come riportato negli atti della visita
pastorale del card. Cosenza (1853) « la festa veniva celebrata col rito di
prima classe »; secondo gli stessi atti pare che «vi siano indulgenze nel
giorno della festa del protettore, ma non esistono dei decreti apostolici
concernenti tali indulgenze ».
La prodigiosa statua del Santo, durante le processioni, veniva addobbata
dai numerosi ex-voto preziosi. Questi oggetti sono descritti scrupolosamente
negli atti della visita pastorale del card. Apuzzo (1783). Questa ne è la
descrizione testuale: « un diadema di argento, di circa mezzo rotolo. Lampade
N. 3, delle quali, una del peso di un rotolo meno once quattro circa. La seconda
è del peso di circa un quarto. La terzo è del peso di once quattro, quali
lampade sono tutte e tre di argento. Una collana di argento con pietre false di
rubino, del peso di once sette circa. Pesci N. 4 di argento, del peso di once
quindici circa. Collane (li oro napoletano N. 5 con tre orologi, once tre.
Anelli N. 28. Orecchini N. 5 Cornetti N. 4. Una crocetta d'oro, ed una figurina,
il tutto del peso di once tre circa. Alcuni piccoli oggetti di argento del peso
di mezza oncia. Fili d'oro, con coralli rossi di pastiglia, del peso di once due
circa ».