POPOLAZIONE

Un documento molto antico riporta lo stato delle anime relativo all'anno 1673. Nel manoscritto, rinvenuto nell'archivio diocesano, sono elencati i nomi e cognomi di tutti gli abitanti e le rispettive età. Da esso è stato quindi possibile risalire a quasi tutti i cognomi allora esistenti e di conoscere la distribuzione delle età all'interno della stessa popolazione.

Il numero totale di abitanti era di 321 unità e i cognomi ivi riportati sono: Cantiello; Cosenza; Cipullo; della Valle; Ricciardi; Zito; Ciccione; Principe; Pellegrino; Peccerillo; Maiorano; de Felice; de Simone; Merola Felaco; Cappabianca; Spinello; de Angeli; de Bernardo; Raguccio; de Monaco; Galluccio; Palmieri; de Martino; de Petrillo; Pratella; Mincione; Menecillo Gaudiano.;

I cognomi più ricorrente erano quelli dei Cantiello, Cosenza, Cipullo (ed in misura minore: Spinello, Pellegrino, Peccerillo)

Analizzando la distribuzione della popolazione secondo l'età e, in particolare, dividendoli in gruppi comprendenti abitanti con età comprese tra: a) i e 10 anni, b) il e 20 anni, c) 21 e 30 anni, d) 31 e 40 anni, e) 41 e 50 anni, f) 51 e 60 anni, g) 61 e 70 anni, è possibile costruire un grafico, riportato nella fig. 2, che evidenzia abbastanza chiaramente come gli abitanti appartenenti al gruppo a) rappresentano il 28% della popolazione.

I due gruppi a) e b) (abitanti fino a 20 anni) rappresentano quasi la metà della popolazione mentre, se si considerano gli abitanti con età fino a 30 anni, essi rappresentano addirittura circa il 70% dell'intera popolazione. Gli altri dati riguardanti la popolazione di S. Andrea dei Lagni sono i seguenti: Anno 1673 abitanti 321; Anno 1690 abitanti 470; anno 1707 abitanti 503; anno 1740 abitanti 442; anno 1752 abitanti 475; anno 1770 abitanti 611 (Diocesi: 53712+307 preti   54019); anni 1860 abitanti 1100; anni 1873 abitanti 1127; anno 1931 abitanti 2300; anno 1942 abitanti 2400.

Nella fig. 3 viene riportato il grafico che rappresenta la variazione della popolazione negli anni. L'andamento generale concorda con un continuo incremento più o meno rapido con la sola eccezione del periodo intorno all'anno 1740, quando si verificò una netta e momentanea diminuzione della popo­lazione, che può essere attribuita ad eventi connessi alle con­tese fra Austriaci e Spagnoli, intorno agli anni 1707 e 1734, per la conquista di Capua.

In alcuni documenti si legge che, nel 1734, S. Maria accolse, all'arrivo degli Spagnoli, alcuni cittadini di Capua. Prima di essi l'arcivescovo Mondilla Orsini, venuto a conoscenza dell'appressarsi delle milizie di Carlo di Borbone, si era ritirato in S. Maria Maggiore che rappresentava uno dei principali casali della sua Diocesi.

Intanto in Capua si raccolse la fanteria austriaca che tenne testa all'esercito borbonico: i cinquemila fanti, chiusi nella città con il conte maresciallo Traum resistono eroicamente fino al novembre 1734. Durante l'assedio alla città di Capua, i diecimila soldati dell'esercito spagnolo si accamparono per nove mesi in S. Maria, che dovette fornire ai soldati per tutto il periodo « aglio, legna, letti, paglia per letti, galesse per ufficiali, traini, carri e animali di trasporto » (Arch. Storico S. Maria, Conti e Atti 1735).

Inoltre lo stato d'anime, relativo all'anno 1673, riporta una popolazione, particolarmente bassa, pari a 321 abitanti. In base all'incremento medio, possiamo prevedere una popolazione nulla intorno al 1600, estrapolando il primo tratto del grafico.

Poiché sappiamo che la nostra parrocchia nel 1570 esisteva già, significa che un altro evento catastrofico deve aver provocato una brusca diminuzione della popolazione. Infatti Giovan Pietro Pasquale nella sua pubblicazione «Historia della prima chiesa di Capua, ovvero di S. Maria Maggiore » (Napoli 1666, pag. 39), parla di una pestilenza: « Nell'anno del Signore 1656, afflitto il regno dalla peste, ed a questo luogo dove fu Capua Antica e di presente è il sobborgo o Casale di Capua Nuova, avendone fatto grande strage, e per­ciò le sepolture di questa chiesa, ripiene di cadaveri appestati... ». La peste avrà sicuramente interessato la nostra parrocchia in modo non marginale.

Lo stesso grafico, riportato nella fig. 2, evidenzia come la metà degli abitanti nel 1673, cioè 17 anni dopo la peste, è concentrata nella fascia di età che va da 1 a 20 anni. Inoltre sfruttando l'andamento medio evidenziato dal grafico, è possibile risalire ad una popolazione pari a circa 250 abitanti, che risultano quindi sopravvissuti alla peste.